sabato 23 marzo 2013

Vi riporto un articolo scritto da un genitore di un figlio scout per farvi capire cosa ne pensano i genitori:

I nove punti educativi degli scout. E se la nostra Italia ripartisse da qui?


In questi giorni di ansia per le sorti del Paese mentre molti genitori si interrogano sul futuro della propria famiglia e sul governo che (speriamo) verrà, sul mio computer è apparsa un’email dei capi  Scout di mio figlio, il gruppo 37 di Milano (nella foto). E improvvisamente mi è sembrato di essere in un’altra Italia. “Carissimi – è il testo della lettera – , noi capi abbiamo fatto un lungo percorso per arrivare alla definizione degli obiettivi della nostra azione educativa nei prossimi 3 anni. Siamo partiti da un’analisi degli attuali comportamenti e valori dei ragazzi e da un’analisi dell’ambiente in cui vivono. Abbiamo definito una lista di comportamenti che vogliamo aiutare a sviluppare con le nostre attività”. 
Gli obiettivi sono scritti in modo positivo, cioè al ragazzo è chiesto di fare qualcosa e non di non fare qualcosa. Questo principio è alla base del metodo scout, che vuole appunto un’educazione positiva, atta cioè a produrre una risposta nuova nel ragazzo e non ad inibire o limitarlo con dei divieti.
Ed ecco la lista:
1. Dà valore al suo tempo e alle attività a cui partecipa: conosce i propri limiti e progetta di conseguenza i propri impegni
2. Scopre e ricerca il confronto con l’altro: quando esprime un’opinione o un’esigenza, considera anche quelle degli altri.
3. Riconosce l’autorità, ascolta e argomenta. Non si chiude nelle sue convinzioni.
4. E’ competente, sa fare le cose, e mette le sue conoscenze al servizio degli altri.
5. Fa quello che dice. Non si rimangia la parola data.
6. Comunica con coetanei e adulti con il mezzo e il modo più efficace per ogni situazione. Evita parolacce e volgarità.
7. Usa e conserva le sue cose e quelle altrui con cura; piuttosto che ricomprare, ripara.
8. Sa divertirsi e passare il tempo anche facendo a meno della tecnologia (esempio: computer, cellulari, videogiochi…)
9. Conosce il confine tra pubblico e privato perché ha sviluppato un senso del pudore e della decenza.

Leggendo l’email ho pensato: e se l’Italia ripartisse da queste semplici regole? Può sembrare banale retorica ma non lo è. Non è solo la politica che si deve rifondare ma tutto il Paese riscoprendo l’importanza della verità delle cose. Per esempio la parola detta, che non vale più nulla perché tutti se la rimangiano.  Lo ha fatto persino il nostro governo violando la sua promessa all’India sul rientro dei marò tanto che poi è stato costretto a tornare sui suoi passi.


Era tantissimo tempo che volevo scrivere questo post. Io e mio marito ci siamo avvicinati agli Scout dell’Agesci senza conoscerli e senza essere cattolici praticanti. Abbiamo trovato un mondo stupefacente, aperto e tollerante,  fatto di ragazzi con valori sani e semplici che predicano l’importanza dell’essenzialità nella vita (quasi una parolaccia al giorno d’oggi) ma che poi ovviamente non disdegnano le tecnologie. Il loro non è un ritorno al passato ma è il futuro che tiene conto del passato. Questi capi scout, che durante la settimana studiano all’università, e nel week end educano i nostri figli facendoli divertire da matti mi commuovono. E vorrei che tutti quanti ne prendessimo esempio.

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